Quando la passione…l’appassionato di trial alla Marcialonga.
28 Gennaio 2021Alcuni giorni fa Danilo Galeazzi ci raccontava la sua esperienza alla Marcialonga.
Un campione che a fine carriera, dopo aver iniziato una vita normale si era dovuto rivolgere ad uno specialista per risolvere il mal di testa che lo disturbava.
Dopo quella visita gli fu prescritto di fare attività sportiva intensa, il suo fisico aveva infatti ancora bisogno di allenamento.
Un’intervista che anticipa il nostro viaggio alla Marcialonga al fianco di un appassionato di sport che, quando decide di lanciarsi in una nuova sfida vi dedica anima e corpo.
Alessandro Merlo, amante delle moto fin da bambino, trialista praticante e ideatore della Blackbird Racing, azienda genovese che opera nel settore delle grafiche, adesivi e copertine sella per moto, ci racconta cosa l’ha spinto a partecipare alla maratona dello sci di fondo che, in alcune edizioni ha sfiorato i 7000 partecipanti!
– Alessandro, cos’é la Marcialonga?
“E’ una gara di sci di fondo di 70 km in tecnica classica (quella in cui gli sci scorrono all’interno di due binari scavati nella neve) e che si volge ogni anno in Trentino con partenza a Moena ed arrivo a Cavalese.
Ne sono rimasto affascinato da piccolo, a sei anni, vedendola in TV.
Cosa successe? Nell’estate del 1970 quattro amici decisero di organizzare in Val di Fiemme una gara che ricalcasse, in qualche maniera, la leggendaria Vasaloppet, storica competizione svedese di sci di fondo, a cui avevano partecipato il precedente inverno.
Il 7 febbraio 1971 si tenne così la prima edizione della Marcialonga di Fiemme e Fassa: si aspettavano circa cento partecipanti, invece ne arrivarono ben 1.157 che si sfidarono lungo i 70 km del percorso.
La prima gara fu vinta da Kostner davanti all’idolo di casa, l’oro olimpionico, Franco Nones.
Da allora la gara è arrivata quasi alla sua cinquantesima edizione: ogni anno 7000 atleti arrivano da tutto il mondo per parteciparvi, un evento, una festa: la “Maratona di New York” delle valli di Fiemme e di Fassa.”
– Come mai hai pensato di partecipare alla Marcialonga?
“C’è una straordinaria analogia con quanto ho fatto nei confronti del trial: dopo aver fatto per tanti anni solamente enduro nel 2014 iniziai con il trial.
Perché? Che domande! Volevo andare a fare la Sei Giorni di Trial in Scozia, cosa che, come sai, ho fatto a partire dal 2016!
Per il fondo si tratta della stessa medesima pazzia: mai fatto in vita mia ma, come nel caso del trial, mi è sempre piaciuto.
Alcuni anni fa mi hanno detto: ti interessa partecipare alla Marcialonga? Detto, fatto.
Ho recuperato l’attrezzatura, mi sono iscritto e con tanto di tutina da trial (non avevo ancora quella da fondo), mi sono trovato catapultato a Moena dentro le griglie di partenza.
La prima edizione non sono riuscito a terminarla (mi hanno chiuso in faccia l’ultimo cancello per pochi minuti) ma ne ho poi portato a termine altre tre e quest’anno partecipo per la quinta volta.”
– Cosa ti piace della Marcialonga?
“La cosa che mi piace tantissimo è il dover mischiare dentro di me la sensazioni di paura, di inadeguatezza da una parte e di grande esaltazione ed eccitazione dall’altra.
Per me una grande iniezione di endorfine.
E’ la stessa cosa provo alla SSDT e che ho provato facendo le altre piccole grandi imprese che ho voluto affrontare nel corso della mia vita: la Maratona a New York, l’Enduro del Touquet in Normandia, la Sei Giorni di Enduro in Sardegna e, appunto la SSDT!”
Della Marcialonga mi piacciono: i bambini che ti incitano e ti danno da bere durante il percorso, la vecchia signora che in cima ad una salita mi faceva il tifo sventolando la bandiera inglese!? e che quando sono passato mi ha urlato “Well done!”, la fatica, la paura di non rimanere nei tempi e poi farcela, l’incitamento della mia famiglia e degli amici, il tagliare i traguardo nel centro di Cavalese di fronte a mille festoni e ad un pubblico incredibile!
“Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”!… ed emozioni, aggiungo io. Io vivo cosi!“
Una domanda nasce spontanea…quale sarà la prossima sfida che frullerà in testa ad Alessandro Merlo?
Su infotrial.it gli aggiornamenti di questa incredibile ed insolita avventura dal 30 Gennaio.
Alessandro è una persona eccezionale a dir poco!
Allo straordinario spirito che lo anima per affrontare sfide professionali e sportive tutt’altro che banali si accompagna un cuore grande e generoso che lo fanno apprezzare ed amare da tutti quelli che hanno la fortuna di incontrarlo e conoscerlo a vario titolo.
È un grande privilegio e onore essergli amico.