Infotrial alla Marcialonga 2021, il racconto della terza giornata, LA GARA

Infotrial alla Marcialonga 2021, il racconto della terza giornata, LA GARA

1 Febbraio 2021 1 Di infotrial2020

Sveglia prima dell’alba per la giornata clou della Marcialonga 2021.

La partenza alle ore 8:20 obbliga a consumare la prima colazione circa due ore prima dello start.

Replica del sabato per ciò che riguarda gli alimenti consumati, cui seguono due gel ad alta assimilabilità a 90 e 30 minuti dalla partenza.

La fase del riscaldamento in camera vede un Alessandro Merlo sorridente all’obbiettivo, ma fortemente preoccupato per la neve caduta nella notte.

Uscendo dall’Albergo per la prima volta in tre giorni, non sentiamo il rumore proveniente dal furgone della squadra Norvegese parcheggiato davanti all’Hotel Zirmes, dove giorno e notte lavorava il preparatore degli sci della squadra scandinava.

Pochi minuti d’auto ed eccoci nel parcheggio dove partirà la gara.

Alessandro parte verso i cancelli da dove ci si avvicinerà allo start, con sci, bastoncini ed il sacco contenente l’abbigliamento di ricambio che recupererà all’arrivo.

Nel parcheggio si respira già l’aria di festa ed alcuni  completi da gara sono molto fantasiosi.

Vi è chi ha optato per un paio di pantaloni con stampati i Minion e cappello da gallo, una coppia di fidanzati si è travestita da ananas, c’è chi indossa un cappello di vichingo e chi un casco con decine di bandierine.

Il tutto mentre i professionisti sono già sulla linea di partenza insieme ai senatori (coloro i quali hanno partecipato ad oltre 40 edizioni dal 1971) e la musica anticipa lo start con due elicotteri che sorvolano l’area per le riprese dall’alto.

Qualche scatto in zona partenza e parte il lavoro di assistenza ad Alessandro Merlo, lungo il punti definiti il Sabato.

Carlo Paglia a sinistra e Luca Patria a destra

A Pera di Pozza di Fassa il primo rifornimento dov’è presente anche la troupe di Sky che intervista i partecipanti, tra questi in diretta un amico di vecchia data ritrovato alla Marcialonga, Luca Patria, che insieme a Carlo Paglia ha preso il via da Moena.

Pochi minuti ed arriva Alessandro che consuma un gel e si reidrata comunicando che la neve caduta nella notte ha completamente cancellato i binari in ogni punto.

Dopo i primi 7 km il ritardo sulla tabella di marcia, che prevede di terminare la gara in 8 ore, è di circa 25 minuti.

Salendo verso Canazei ammiro le meravigliose cascate di ghiaccio e mi accorgo che la neve caduta qui è quasi 20 cm…

Alessandro giunge all’inversione di Canazei con un’ora di ritardo sui tempi previsti, la neve frena molto lo scorrere degli sci ed anche i migliori sicuramente non riusciranno ad abbassare il record della manifestazione.

Mentre attendo a Pera di Pozza di Fassa, sede del terzo ristoro, scatto alcune immagini e si ferma Esther Kef, la ragazza che ho appena fotografato, spiegandomi che partecipa per sensibilizzare l’opinione pubblica contro l’allevamento intensivo degli animali , Skiingforpigs (CLICCA QUI) questo il titolo del progetto.

Sicuramente originale e gradito agli uomini il punto dove ha posizionato l’indirizzo web, in zona lato B.

A Soraga decido di fare un’assistenza in più per salutare Antonio Frattarelli , un appassionato di trial che per anni ha lavorato in Salomon ed è qui per un’iniziativa in ricordo di Arnaldo Gusmini detto “Banana”, scomparso lo scorso anno.

Musica e Spritz per i concorrenti non mancano in questo ristoro.

Antonio Frattarelli insieme ad Alessandro Merlo

Mentre attendo Alessandro transita il gatto delle nevi che crea i binari assenti fino a questo punto della gara.

Prima di ripartire transita una ragazza con un pareo ed occhiali da sub…alla domanda di uno spettatore del perché abbia optato per quel tipo di lente risponde: “Hanno dato pioggia e così sono sicura di vederci!”

Poche centinaia di metri sotto Moena il cartello indica che mancano 32 km, Carlo Paglia mi riconosce e perdendo concentrazione cade mentre scatto immagini…

Alessandro in questo punto appare rinvigorito ed inizia a recuperare, nel mentre transita Eleonora Orlandi con uno zaino con dentro un maialino di peluches anche lei legata all’iniziativa Skiingforpigs.

Scopriremo alla sera incontrando Esther ed Eleonora nel nostro hotel che Mirko Maiale, come l’hanno battezzato, era anche lui iscritto ed indossa ancora il pettorale e la medaglia finale.

Marco Puppo, colui che dichiarava di non essere pronto ed allenato è involato verso il traguardo e non riuscirò a vederlo per tutta la giornata, mentre Emanuele Agrizzi in alcuni punti riesco a fotografarlo.

A Predazzo il ritardo di Alessandro scende ancora ed al Lago di Tesero terzultimo stop ormai è dimezzato rispetto a Canazei, mi lancia il marsupio e parte per gli ultimi 20 km.  

La Cascata, questo il nome dell’ultimo tratto della Marcialonga, un punto dove i partecipanti sanno che devono solo raggiungere Cavalese dopo 2800 metri di salita ripidissima, uno sforzo enorme ma che non ha limiti di tempo, visto che l’ultimo controllo orario è ormai alle spalle.

Probabilmente è la parte più emozionante quella degli ultimi km.

Al mio fianco una mamma con le tre figlie attende l’arrivo dei genitori e quando giungono le bambine corrono ad abbracciare e baciare i nonni stanchi ma felici di ricevere questa carica di energia.

La cascata è anche il momento in cui incontri gli uomini della Guardia di Finanza che assistono gli atleti, puoi decidere di fargli stendere un prodotto che garantisce maggior grip agli sci prima della rampa finale prima che inizino quaranta interminabili minuti.

Una scalata che termina con gli ultimi 300 metri di parata nel centro di Cavalese verso il cartello “Bravo…You Win!

La foto ricordo sulla linea del traguardo e la consegna della medaglia per aver terminato questa lunga maratona anticipano il ritiro del sacco contenente tutti i vestiti di ricambio.

E già la testa vola all’edizione 2022.

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