Test Vertigo Works 2021
20 Marzo 2021Vertigo, una moto nata dalla passione per il trial di Manel Janet, imprenditore spagnolo che opera nel settore dell’infanzia con una ditta, la JANE’, produttrice di passeggini, seggiolini auto ed articoli per i più piccoli
Una disciplina che affascina da sempre Janet, al punto da portarlo a partecipare molte volte alla Scottish Six Days Trial e a creare a Camprodon (borgo ubicato a 1000 metri d’altezza sui Pirenei) il Noassar Trial, area autorizzata per la pratica del trial, dove si allenano anche piloti di altissimo livello.
Presentato ad EICMA 2014, la Vertigo si è subito fatta notare per le molte soluzioni tecnologiche adottate.
Iniezione elettronica, pompa per la circolazione del liquido di raffreddamento elettro magnetica brushless, cambio estraibile, il serbatoio posizionato sotto la sella ed il filtro nella parte anteriore di un telaio a traliccio che la rende riconoscibile anche a distanza.
Nel corso degli anni la casa catalana ha allargato la gamma e lanciato diversi modelli, versioni speciali che si vanno ad affiancare al modello Works, oggetto di questo test, nato durante una giornata di allenamento con amici.
Diego Barbato, titolare della Four Stroke di Genova, durante una giornata di allenamento ci ha messo a disposizione la Works 2021 di 300 cc, il modello standard di Vertigo che, è affiancato dalla R3, Busto Replica.
Semplificata rispetto al primo modello, oggi si può optare tra due mappature, selezionabili attraverso lo switch posto sopra la cover del filtro aria, una soluzione più semplice rispetto a quella delle prime versioni dove all’avviamento ci si trovava nella mappa soft e si doveva selezionare la soluzione desiderata, inoltre si è eliminato il pulsante che semplificava l’avviamento.
La centralina dialoga con sensori (pressione, Umidità, temperatura del motore, pressione dei gas, pompa elettrica dell’acqua, sensore posizione farfalla, sensore radiatore e impianto elettrico) e può variare anche la velocità di rotazione della pompa acqua elettrica.
La frizione a tre dischi con molla a tazza ha diametro di 134 mm, il cambio estraibile è a sei marce con quattro rapporti dedicati al trial e la quinta e sesta per i trasferimenti.
Il cilindro ha ingresso acqua dalla parte anteriore, soluzione che permette di aumentare la capacità di raffreddamento nella zona di scarico, utilizza uno scambiatore di calore stretto ma dal notevole sviluppo verticale con ventola prodotta dalla italiana SPAL.
L’iniezione presenta un corpo farfallato da 31 mm con comando a cavo e iniettore a quattro fori che vaporizza miscela allo 0,8%.
Grazie alla centralina elettronica la Vertigo riesce a digerire, miscele al 2,5%, situazioni testate nella Scottish.
Tradizionali le scelte per diversi componenti, cerchi anodizzati sui quali trovano posto pneumatici Dunlop nelle canoniche misure 2,75 x 21” e 4,00 x 18.
Dischi Galfer dal profilo a margherita con la doppia funzione di migliorare la dissipazione del calore, scaricare sporco e fango, impianti frenanti Braketec con all’anteriore pinza a quattro pistoncini monoblocco, forcella Tech con canne in alluminio da 39 mm e riporto superficiale nero, serrate da piastre forcella ricavate dal pieno con nervature di rinforzo.
L’ammortizzatore è prodotto da Reiger ed è montato su leveraggio progressivo, pedane poggiapiedi ottenute da pressofusione prodotte da S3 con supporti sostituibili avvitati con due viti.
Made in Italy per il comando gas Domino deve sono montate manopole della Renthal.
Protettiva la piastra paramotore utilizzata da Vertigo, studiata per proteggere la zona posteriore della moto a beneficio del telaio e i leveraggi.
Terreno sabbioso e rocce hanno caratterizzato la giornata di test dove la nebbia ha fatto da cornice a tutta la giornata.
Pietre di piccole dimensioni, terra e per finire passaggi su ostacoli più impegnativi ed in sequenza , hanno permesso di valutare il comportamento della principale novità del 2021.
Caratteristiche delle moto Made in Spain quella di avere la leva d’avviamento a destra ed un sound di scarico ovattato.
Un deciso calcio sulla leva ed il motore si avvia iniziando da un regime molto basso per poi stabilizzarsi in circa un secondo.
Bassissimo tasso di vibrazioni trasmesse al pilota, che vista la posizione della cassa filtro durante la guida avverte l’aria aspirata della cassa filtro che respira attraverso una feritoia posta dietro il canotto di sterzo, dotato di filtro aria cilindrico che occupa praticamente tutta la cassa filtro prevede la sede in gomma con o-ring per non far trafilare eventualmente l’acqua (la cassa filtro ha il foro per farla fuoriuscire) nel condotto di aspirazione.
Come già constatato nella prima versione Vertigo ha mantenuto quella caratteristica di condurre un mezzo dall’erogazione molto lineare che anche sottocoppia e con marcia alta non ti tradisce mai.
Nei primi passaggi la moto risulta stabile e facile da condurre, le sospensioni smorzano bene le sollecitazioni ed aumentando il ritmo aumenta la sensazione di leggerezza della moto.
La mappatura “pioggia” presenta un primo tratto di erogazione molto morbido, sicuramente adatto per i terreni pesanti e chi affronta zone con curve e contropendenze.
Selezionando le la “sole” avvertiamo un crescere delle prestazioni soprattutto ai bassi regimi senza però che la Vertigo diventi ingestibile.
In qualsiasi mappatura la prima marcia permette di affrontate moltissimi ostacoli grazie ad un buon allungo, la rapportatura ricorda un po’ quella Gas Gas e Trrs con una prima marcia che si può utilizzare in molteplici situazioni.
La carburazione è sempre perfetta anche nell’apri e chiudi anche se con il minimo un po’ basso ci è capitato di far spegnere la moto, personalmente abbiamo preferito la mappatura “Sole” che offre una maggior brio contribuendo a dare ancora di più la sensazione di una moto leggera.
La fumosità di scarico è assente anche dopo aver affrontato alcune salite a tutto gas o periodi a regimi bassi.
La frizione morbidissima alla leva presenta un buon funzionamento, lo stacco è modulabile ma se richiamata in causa con decisione riesce a dare il giusto apporto di energia, non abbiamo notato trascinamento anche utilizzandola senza sosta per mezzora ininterrottamente e con lo stacco molto vicino al manubrio.
Telaio a traliccio acciaio e piastre in alluminio con pannelli in plastica in zona pedane che permettono di sentire maggiormente la moto.
Il telaio in acciaio garantisce una maggior flessibilità e facilità di recupero in caso di errore, la Vertigo grazie anche ad un ampio raggio di sterzo permette di essere condotta a ruote basse con facilità.
La forcella è la Tech con canne in alluminio, ha tre possibilità di regolazione, compressione estensione e antiaffondamento una sospensione che in molti adottano per via delle sue eccellenti doti di leggerezza e scorrevolezza sulle special, sensibile alle piccole asperità presenta un piacevole effetto smorzante negli affondi più duri.
Offre spinta se stuzzicata risultando allo stesso tempo frenata.
Studiata in collaborazione con Vertigo l’unita Reiger adottata al retrotreno è dotata di due regolazioni (compressione ed estensione), lavora insieme ad un leveraggio progressivo ed al particolare forcellone molto largo nella parte iniziale.
Come per la forcella anche il mono fornisce sostegno e un ottima capacità d’assorbimento rendendo confortevole la guida.
Negli ostacoli in sequenza, permette alla moto di galleggiare con una buona spinta se stuzzicato.
Unendo il lavoro delle sospensioni alla spinta del motore si può staccare andando ad impattare sull’ostacolo solo con il posteriore, una giusta coordinazione tirando il manubrio e l’anteriore punta in alto.
Praticamente uno standard del trial il capitolo freni.
Braktec fornisce tutti i brand e Vertigo ha optato all’anteriore per la pinza monoblocco a quattro pistoncini monoblocco e al posteriore la classica unità a due pistoncini.
Modulabilità e potenza sono le caratteristiche degli impianti spagnoli che vantano una buona stabilità di funzionamento anche quando vengono stressati, la pompa posteriore risulta ben protetta dal telaio.
Conclusioni
La Vertigo è una moto molto curata anche nella versione standard.
Pregi
La Works 2021 adotta di serie lo spegnimento a bracciale ed ha ottimi gli accoppiamenti delle plastiche prodotte da aziende del gruppo Jane.
Difetti
Come già constatato in passato, il pedale del freno posteriore è a nostro avviso un po’ lontano dalla pedana e difficile da raggiungere, per chi ha numeri inferiori al 42 potrebbe richiedere una modifica, attuabile piegando indietro la parte snodata.
Inoltre una protezione in gomma più lunga ridurrebbe l’esposizione dell’ammortizzatore posteriore a fango ed acqua.
Consigliamo di adottare, come sulla moto test, le protezioni carter motore, utili a preservare le zone più esposte dagli urti con gli ostacoli.
Moto molto curate e dotate di particolari racing le Vertigo sono proposte nelle cilindrate 125, 200, 250 e 300.
Il prezzo di acquisto per le versioni di maggior cilindrata sono: 8690 euro più immatricolazione per il modello Works, mentre la R3 9350 euro più immatricolazione.
DI SEGUITO TROVERETE COME SEMPRE LA SCHEDA TECNICA E ALCUNE INFORMAZIONI SUL TEST
Si ringrazia Diego Barbato di Four Stroke Racing Genova per la disponibilità
Massimo Curletto per le fotografie
Mots per l’abbigliamento importato in italia da TRS ITALIA – AX MOTO
MY TRIAL per gli stivali Alpinestars Tech T
SCHEDA TECNICA VERTIGO WORKS 300 2021