Passione cinquantino.Infotrial seguirà il Mont Ventoux
6 Ottobre 2022Nelle gare classiche sempre più piloti scelgono di correre con i trial di piccola cilindrata.
Sognata ed attesa per un tempo interminabile da intere generazioni, il cinquantino ha rappresentato il primo passo nel mondo degli adulti.
Quando la tecnologia non aveva ancora preso il sopravvento e per raggiungere amici lontani dovevi utilizzare il telefono di casa o la cabina in strada, l’unico modo per muoversi ed iniziare ad esplorare il mondo era il ciclomotore.
Ecco quindi che il quattordicesimo compleanno diventava un traguardo che sembrava non arrivare mai.
La moto da trial, soprattutto per chi abitava in montagna, poteva essere utilizzata come mezzo per andare in giro con gli amici oltre che per iniziare ad apprendere le prime basi.
Utilizzando motori non nati per questo scopo, la maggior parte dei cinquantini riuscivano ad affrontare le zone grazie a rapporti di trasmissione finale che utilizzavano corone dalle notevoli dimensioni.
Per ottenere la giusta spinta l’unica soluzione era quella di eseguire alla perfezione tre passaggi: non chiudere mai il gas, utilizzare la frizione per guadagnare un po’ di spinta e soprattutto inserire il giusto rapporto.
Una vera sofferenza per motori che urlavano emettendo dallo scarico sottili strisce di fumo bianco.
Con il cinquantino imparavi a guidare ed è per riassaporare questa sensazione che alcuni piloti stanno scegliendo di correre gare di trial classico con questi mezzi.
Lo scorso anno, in occasione della due giorni di Folgaria, Marco Andreoli, più volte campione italiano ed in lizza per il titolo 2022 nella TR3 OPEN, decise di affrontare la grande classica con un Fantic 50, dotato di marmitta Polini, la modifica che negli anni ’80 veniva utilizzata dai piloti ufficiali della casa di Barzago.
Con l’entusiasmo di un bambino, il veneto ha terminato entrambe le giornate rivivendo le emozioni di un tempo.
La gara di Folgaria rappresenta l’evento italiano più importante del circuito delle gare vintage di trial, una manifestazione che richiama piloti provenienti da Francia, Spagna, Austria, Svizzera e Germania.
Non da meno è il Mont Ventoux, una località famosa per essere stata teatro di epiche sfida del Tour de France di ciclismo.
In quest’angolo di Provenza si svolge anche la gara classica più famosa d’oltralpe.
Il Ventoux in poche ore vede occupare tutti i 400 posti disponibili e molti devono sperare che alcuni partecipanti rinuncino.
Il format vede i piloti divisi in squadre e nell’edizione 2022 saranno al via anche Fabrizio Anania, Valerio Glarey e Fabio Minuzzo in sella rispettivamente a cinquantini Aprilia, Italjet ed Swm.
Un progetto affascinante che Fabio Minuzzo ci ha descritto:
“Nel 2007 io e Fabrizio abbiamo deciso di partecipare al Ventoux, ci siamo trovati bene, infatti siamo tornati ad ogni edizione, saltando un solo anno a causa del Covid.
Abitiamo in Val d’Aosta quindi siamo abbastanza vicini.
Entrambi appassionati di moto da trial d’epoca, abbiamo gareggiato in tutte le classi e usando vari mezzi; quando nel 2021 abbiamo trovato tra gli iscritti tre belgi, fieri in sella alle loro honda 50, abbiamo capito che non sarebbe stato impossibile partecipare con le nostre Swm e Aprilia.
A queste gare si vedono mezzi davvero rari e affascinanti.
Ci siamo allora dedicati alla ricerca del terzo pilota per partecipare al Ventoux con i 50ini e, quando Valerio ha comprato una moto adatta abbiamo iniziato a lavorare sulla preparazione.
In questa stagione abbiamo partecipato insieme a varie gare per prendere feeling tra noi e con le moto.
Al Ventoux correremo nella categoria gialla, la più facile, per noi una difficoltà aggiunta starà nella lunghezza del trasferimento, 50 km, visto quanto vanno piano le nostre moto.
Questa avventura ci sta facendo sentire ragazzini e abbiamo tanta voglia di divertirci, di far divertire ed abbiamo anche montato dei clacson per fare un po’ di colore.”
Tre appassionati valdostani che con lo spirito da quattordicenni rivivranno, il 7 e 8 Ottobre, l’emozione di guidare a tutto gas facendo un salto nel passato.
Da ragazzino (adesso ne ho 55) il 50ino da Trial era un sogno inarrivabile che ho esaudito da “grande” , li ho comprati tutti Aprilia Beta Fantic Italjt Swm e anche un Honda TLM , ma quando ne ho provato ad usare uno è stata anziché un emozione una delusione (ricordo la facilità di DIEGO )per le prestazioni (abituato alle 250/300 ), così ho deciso di custodirli senza usarli e continuare a sognare le imprese epiche che immaginavo da 14 enne
Ciao Stefano ho letto la tua recensione. Anch”io ho tutti i 50ini da trial. Sarebbe bello condividere questa passione…magari organizzare qualcosa con altri appassionati.