Il fascino della scoperta.Intervista a Daniel Cerutti vincitore della Tre giorni di Santigosa
23 Giugno 2023Santigosa 2023 immagine Joan Valls
“Italiani, popolo di santi, poeti e navigatori”
Una definizione, in particolare l’ultima, che rappresenta appieno alcune caratteristiche degli abitanti del Belpaese.
Siamo sempre stati un popolo desideroso di raggiungere nuove terre e personaggi come Marco Polo, Cristoforo Colombo, Achille Compagnoni e Lino Lacedelli sono solo alcuni esempi di nostri connazionali che hanno sfidato l’ignoto mossi dalla curiosità per la scoperta.
Oggi molto è cambiato e, grazie alla tecnologia, possiamo vedere luoghi lontanissimi collegandoci con uno smartphone.
Scoperte virtuali che, però, non riescono a trasmettere quella parte emozionale che, solo toccando con mano, possiamo provare.
Profumi e sapori li possiamo vivere solo se raggiungiamo quella meta ed è per questo che ancora oggi viaggiamo molto.
I trialisti italiani amano le gare all’estero ed è per questo che li troviamo nelle liste degli iscritti in prove come la Scottish Six Days Trials, la Due Giorni della Costa Brava, quella del Mont Ventoux e la Tre giorni di Santigosa.
Ed è proprio in quest’ultima competizione che nel weekend di Pasqua i nostri connazionali hanno brillato.
Piloti di ogni livello, ex centauri (che per tre giorni ritornano a correre tra le fettucce), campioni e giovanissimi hanno letteralmente preso d’assalto il sito della prova spagnola per poter accaparrarsi il posto.
In poco più di mezz’ora, infatti, tutti i posti liberi sono stati accaparrati.
Nella classifica assoluta Andrea Buschi ha superato Paolo Lazzaroni nella terza giornata, accaparrandosi il titolo di miglior italiano.
Martina Gallieni è riuscita, al debutto, a giungere alle spalle della esperta vice campionessa del mondo Berta Abellan.
Ma a far sventolare il tricolore è stato un tredicenne che si è imposto nella classe dedicata ai più giovani.
Daniel Cerutti di Verbania è un ragazzino dallo sguardo vispo, la voce squillante, fisico asciutto e gambe sottili che non riescono a riempire completamente i pantaloni.
Ama la moto, che guida da quando aveva tre anni, e la bici da trial, con la quale si allena senza sosta.
Daniel è riuscito nell’impresa al secondo tentativo.
Un’esperienza che il pilota della Sherco ha così definito:
“L’idea di correre a Santigosa è venuta al mio allenatore Andrea Buschi che l’ha proposta a me e mio papà Thomas.
Andrea mi aveva detto che era una gara molto bella e così abbiamo deciso di andarci con l’obbiettivo di finirla.”
Una gara faticosa e della durata di tre giorni.
“Vero!
Il primo anno mi sono stancato molto e non ero ancora preparato al meglio.
Quest’anno, invece, sono andato in palestra, mi sono allenato in moto in maniera dedicata ed ho faticato molto meno.”
Chissà quante emozioni hai provato!
“Assolutamente si!
Poter correre con molti dei migliori piloti al mondo, affrontare le stesse zone (a Santigosa il percorso è comune per tutti) è molto emozionante.
E’ stato bellissimo affrontare l’ultima zona indoor dove lo speaker ed il pubblico incitano i piloti.”
Un successo facile vedendo il punteggio rispetto ai tuoi avversari.
“No, perché il terzo giorno ho battuto su un ostacolo ed ho danneggiato il cambio, per questo in alcune zone entrava la folle ed ho dovuto pagare dei cinque.”
Un racconto che trasmette l’emozione di un giovanissimo che ha appena iniziato a viaggiare per i paddock internazionali, mosso da quella curiosità tipica di noi italiani.
Daniel lo conosco da anni, e’un ragazzo che studia con profitto e nel contempo dedica molto agli allenamenti al suo sport preferito, un esempio per molti giovani..e una promessa ad alto livello nel mondo del trial