Safety Trial.Anche nel trial nuovi sistemi di sicurezza hanno contribuito a ridurre i traumi.

Safety Trial.Anche nel trial nuovi sistemi di sicurezza hanno contribuito a ridurre i traumi.

15 Novembre 2023 0 Di infotrial2020

Il recente incidente di Francesco Bagnaia ha dimostrato gli enormi passi fatti in merito alla sicurezza.
I nuovi sistemi di protezione, infatti, hanno contribuito a ridurre il rischio infortuni.
Un evoluzione che oggi permette ai piloti di potersi rialzare e ripartire come se nulla fosse successo.
Ed anche in uno sport come il trial, dove il rischio infortunio è notevolmente inferiore rispetto ad altre discipline, si è lavorato in ottica sicurezza.


Le moto sono migliorate, mantenendo però potenze simili al passato, ma sono anche state soggette a “cure dimagranti” importanti che hanno visto scendere vertiginosamente il valore sulla bilancia.


Se negli anni ’80 una moto sotto i 90 kg era sconsiderata leggera, nel decennio successivo la Fantic riuscì a scendere a 79 e con il nuovo millennio si arrivò ai 69.


Il peso ridotto ha migliorato la guida ma anche reso più facile il lavoro agli assistenti o seguidores.
Queste figure, che solo nel trial si possono trovare, afferrando la moto garantiscono al pilota di poter scivolare senza la preoccupazione di essere colpiti da questa.
La mancanza della componente velocità riduce naturalmente il rischio d’infortunio ma, se oggi i piloti possono sentirsi protetti, è grazie ai nuovi materiali che la tecnologia propone.


Il trialista utilizza oltre al lavoro della ciclistica, del motore e della frizione anche i movimenti del corpo per superare gli ostacoli.
Per questo sono stati sviluppati completi molto elastici, che non disturbano il pilota, nei quali sono inserite protezioni per la schiena ed altre parti del corpo che, sono obbligatorie nelle competizioni.


Quando alcuni piloti iniziarono ad utilizzare paraschiena studiati per altre discipline si scoprì ben presto che erano troppo pesanti, fastidiosi e limitavano i movimenti.
Per questo i produttori iniziarono a lavorare per inserire, in apposite magliette ad alta traspirabilità, delle protezioni che una volta a contatto con il corpo diventano morbide e, solo in caso di caduta, si irrigidiscono per attutire e distribuire su tutta l’area della protezione l’impatto.
Il paraschiena ha contribuito a ridurre i danni di cadute come quelle di Toni Bou e Toby Martyn che, dopo poche settimane dalla frattura delle vertebre, sono tornati in sella.
Anche le ginocchia sono protette con materiali simili ed addirittura il pluriridato Adam Raga utilizza anche le gomitiere.
Tutti questi dispositivi di protezione nel mondiale sono obbligatori anche per gli assistenti dei piloti.

Anche i produttori di stivali hanno lavorato per la sicurezza aggiungendo protezioni utili a salvaguardare i piedi, le caviglie e la tibia.


Oggi le moto in vendita devono avere obbligatoriamente una cover che rinchiuda completamente il disco freno anteriore, infatti, quando gli assistenti afferrano la moto lo fanno attraverso la ruota anteriore ed il paradisco chiuso evita di inserire le dita in quella zona.


Anche il pignone è protetto, così come la corona di trasmissione chiusa, infine, nelle gare nazionali ed internazionali è necessario utilizzare il disco freno posteriore privo di aperture.

Infine, non deve mancare il dispositivo di spegnimento del motore a bracciale, un sistema che ha contribuito ad evitare che la moto possa proseguire la sua corsa senza il pilota o, semplicemente, rimanere accelerata quando il comando gas rimane piantato nel terreno.


Ad avere l’idea di provarlo su un trial fu Joan Pons, pilota spagnolo campione europeo nel 1992 e terzo nel mondiale 1994.


Il campione iberico in una prova mondiale assistette ad una caduta con la moto che arrivò tra il pubblico senza provocare, fortunatamente, feriti.
Pensò quindi ad un sistema simile a quello delle moto d’acqua e con la spagnola Leonelli lo sviluppò ed oggi è utilizzato universalmente.

Un evoluzione in ottica sicurezza che prosegue costantemente e che ha reso più sicuro il trial.