L’eterno ragazzo. Intervista ad Adam Raga

L’eterno ragazzo. Intervista ad Adam Raga

9 Dicembre 2024 0 Di infotrial2020

Il mondiale trial vede in Toni Bou l’indiscusso dominatore ma un pilota, in particolare nella prima fase della sua carriera, lo ha spinto ad alzare sempre più l’asticella.

Un trialista che nonostante il trascorrere del tempo appare instancabile ed ogni giorno lavora per mantenere un livello stellare.

Un pilota che è anche un recordman visto che a 42 anni ha conquistato il titolo iridato, con la nazionale spagnola, al Trial delle Nazioni 2024.

Trial delle Nazioni 2024 foto Pep Segales

Il suo nome?

Adam Raga.

Mondiale Santo Stefano d’Aveto 2012

Adam hai iniziato a praticare il trial da giovanissimo, una passione che hai ereditato da tuo papà.

“Siamo originari di Ulldecona, un paese del sud della Catalunya dove il trial è praticato da molte persone.

Mio papà è sempre stato un amante di questo sport e a casa si è sempre parlato di trial.

Quando avevo un paio d’anni ho cominciato a salire sulla sua moto e, vedendomi interessato, mi preparò una bicicletta adattata per poter essere utilizzata senza rotelle.

A 2 anni e dieci mesi mi regalò la prima moto, una Merlin DG1 ed a sei partecipai alle prime gare con la Bultaco Xispa.”

A 16 anni ti sei trasferito a casa di Jordi Tarres.

Hai mai pensato di mollare nei momenti di difficoltà?

“Per me non è stata una scelta difficile perché avevo la voglia di fare trial e quando ho avuto la possibilità di entrare nel team Gas Gas ho subito accettato.

E’ stato più difficile per i miei genitori che mi dicevano di non mollare la scuola.

Ma a loro risposi che era tutta la vita che vivevamo per il trial ed era l’occasione per diventare un professionista.

Per questo chiesi loro di concedermi due anni di tempo con la promessa che, se avessi fallito, sarei tornato a studiare.”

A Garessio con Oscar Malugani alla sua sinistra

Facciamo un salto indietro, se ti parlo di Garessio?

“E’ stata la prima volta che sono uscito dalla Spagna per andare a fare una gara!

Siamo partiti da casa io, mio papà, con il mal di schiena, ed un suo amico che guidò per tutto il viaggio.

Era un indoor e per qualche giorno ci fermammo in Italia.

Quella volta allacciai le prime amicizie con piloti di un’altra nazione.”

Mondiale 2012 Santo Stefano d’Aveto

Sei molto attento ad ogni dettaglio e segui una dieta ferrea.

“Dopo aver perso il mondiale del 2007 ho cercato di diventare più professionale, poi nel 2017 iniziai ad accusare dei problemi di salute e, dopo delle visite, risultai intollerante al glutine.

Questo non significa che ho un regime alimentare ristretto ma mangio ciò che mi fa stare bene.”

Mondiale Sestriere 2023

Enzo Ferrari diceva che «Un pilota perde un secondo a giro a ogni figlio che gli nasce», tu ne hai due e sei ancora fortissimo!

“E’ vero che quando diventi padre cambiano molte cose.

Ti devo dire però che sono fortunato perché Jenny è in grado di fare tante cose e, grazie anche ad una persona che ci aiuta, riesco a dedicarmi al trial come prima.

La principale differenza è che il tempo libero lo dedico ai bambini ed alla famiglia.”

X trial Barcellona 2019

Descrivimi la tua giornata tipo.

“Inizia alla Raga School, alle 9, poi ci alleniamo fino alle 14.

Dopo pranzo si fa manutenzione alle moto prima della palestra.”

E la tua settimana tipo?

“Se la domenica ho corso, dal martedì si riprendono gli allenamenti.

Se, invece, non ci sono gare, l’attività dura dal lunedì al venerdì.”

X Trial Barcellona 2019

La Raga School è un progetto nato durante la tua carriera agonistica, strano per un pilota in attività.

“Ho sempre avuto l’idea di creare una scuola a carriera conclusa ed avevo allestito un angolo di casa per poter sviluppare questo progetto.

Un giorno l’importatore norvegese della TRRS mi disse che c’era un pilota giovane che aveva una forte predisposizione per il trial.

Subito dissi di no ma lui insistette e così iniziai con Sondre Haga.”

Mondiale Sestriere 2023

Un lavoro che ha dato i suoi frutti.

“Si perché dopo quattro anni, nel 2022, è diventato campione del mondo.

Il mio obbiettivo è quello di aiutare i piloti a raggiungere il massimo.

Quando si è giovani si fanno tanti errori, che ho fatto a mia volta, e credo che avere a fianco una persona che ti consiglia sia un vantaggio.”

Trial delle Nazioni 2024 foto Pep Segales

Se Toni è un campione è anche perché sei stato un grandissimo avversario.

Qual è il segreto per essere ancora competitivi a 42 anni?

“Il segreto è che sto facendo qualcosa che mi piace e non mi pesa.

Poi ci sono persone che mi dicevano come facevo a trovare gli stimoli quando, dopo aver vinto, non riuscivo a ripetermi.

La mia risposta era che ero secondo, ma qual era la differenza da chi mi precedeva?

Toni è sicuramente il pilota più forte di sempre ma è anche riuscito a sfruttare al meglio una moto diversa, sviluppandola al meglio grazie anche ad un budget importante.

Forse per questo la FIM avrebbe dovuto mettere un limite allo sviluppo un po’ come avviene in altre discipline.

Ma posso dire di aver vinto il mondiale delle moto a due tempi per quindici anni e ne sono orgoglioso.”

In questi anni hai cambiato solamente tre volte casa motociclistica un ricordo per ognuna.

“Ho iniziato in Gas Gas quando c’era ancora Casas che insieme a Tarres decisero di supportarmi.

Di questi anni ho bellissimi ricordi.

Poi quando Gas Gas attraversò una profonda crisi economica Jordi era pronto con TRRS.

Una moto nuova da sviluppare che ci ha visto vincere in diverse occasioni.

Con TRRS, nel 2016, abbiamo iniziato un progetto che nel 2021 è arrivato in cima alle classifiche di vendita.”

E nel 2024 sei passato a Sherco.

“Sono contento perché la Sherco mi ha dato la possibilità di proseguire, anche se arrivavo da stagioni condizionate da problemi fisici e credo che, dopo il mio ritiro, potremo fare un ottimo lavoro insieme.”

Dougie Lampkin ora è il seguidores di suo figlio, ti ci vedi in un futuro simile?

“A mio figlio di 2 anni piacciono le moto, inizia a girarci, ma credo che in caso diventi un pilota sarò troppo vecchio per poterlo seguire.”

Un’iniziazione alle due ruote che ricorda un po’ quella di Adam e chissà che la storia non si ripeta.

Del resto è già avvenuto in altre famiglie come i Lampkin, gli Everts i Rossi tanto per citarne alcune.

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