Tutto iniziò in una fredda mattina di Febbraio Marco Speroni
15 Maggio 2020In un archivio di un paio di decenni capita di imbattersi in fotografie che contengono personaggi noti.
E’ il 1 Maggio 1994, il Masters fa tappa in Valtellina, a bordo zona troviamo piloti, assistenti e il pubblico.
Tra questi un uomo con grandi occhiali, scarponcini da montagna e la divisa Brema del Masters Beta 1992.
Osservando attentamente la foto avrete capito chi è il protagonista di questa nuova intervista di Infotrial.
Già anche lui ha avuto la licenza!
Tutto ha inizio sul finire degli anni ottanta.
“Ho iniziato ad avvicinarmi al trial a fine anni ottanta, la prima gara a cui partecipai fu la Due Giorni della Brianza, nel primo anno in cui non vi erano più le differenziazioni del percorso in base alle categorie.
Un esperimento di Giulio Mauri dove chi correva doveva essere orgoglioso di affrontare le stesse zone del campione del mondo.
Partecipai anche alle successive edizioni e a Monza nel 1991 ebbi la “sfortuna” di conoscere il signor Sergio Parodi.”
Il passaggio dal Fantic alla Beta.
“Nel 1991 acquistai una Beta e iniziai a partecipare alla prima edizione del Masters Beta (dove i piloti vestivano tutti abbigliamento TRAP e casco BOERI in tinta con la Zero 1991 n.d.r).
Già allora avevo una passione-vizio, quella degli elenchi e delle classifiche, fu così che gara per gara mi appuntai le classifiche e da queste ricavai quelle di campionato.
Arrivati a Rignano vi fu un attimo di smarrimento alle premiazioni per ciò che riguardava la classifica finale, fu così che io dissi di averla pronta…”
L’inizio della collaborazione con Master
“Dalla stagione successiva oltre a partecipare come pilota stilavo le classifiche di campionato. Trascorse qualche stagione e con Sergio un inverno si parlò di introdurre una novità, quella del punteggio per la classifica attribuito giro per giro, variazione che colse i motoclub impreparati. Così dissì a Sergio di essere disposto a seguire la stesura delle classifiche, ovviamente facendo anche la gara…”
Questo portò nel 1999 a fare una scelta.
“Era diventato impegnativo correre e poi precipitarsi alla partenza per stilare le classifiche, inoltre c’era un conflitto di interessi, fu così che iniziai a concentrarmi solo sulle graduatorie.”
Nel 2003 l’FMI affida alla Masters il Campionato Italiano Trial.
“Con la gestione Master del CIT, Sergio Parodi mi volle al suo fianco per gestire le classifiche, oltre a questo insieme a Dino Casalinga preparavamo anche il pranzo per il gruppo di lavoro del CIT, da li iniziò un lavoro per migliorare la gestione delle classifiche, passando dai tabelloni manuali alla proiezione delle graduatorie.
Poi arrivò il telefonino…
“Il passo successivo fu quello della trasmissione dei punteggi dalle zone con telefonini che, aggiornava in tempo reale il tabellone.”
Le idee di Marco Speroni
“Sicuramente la più tecnologica è stata quella dei telefonini, quella del bonus al masters beta per unire il no stop e il trial tradizionale.”
E da un paio di stagioni per non farti mancare nulla…
“Ho iniziato a guidare il trattore che traina il rimorchio-palco delle gare italiane.”
Quante domeniche-weekend in un anno dedichi al trial?
“Mah..(un attimo di pausa) 20 – 22.”
E fuori dalle gare?
“Vivo a Piacenza, città dove sono nato, mentre nei weekend mi sposto a Bettola, ad una trentina di km, dove con mia moglie Caterina ed i nostri quattro figli ci rilassiamo e organizziamo pranzi e cene con gli amici.”
Marco oltre a quello che avete già letto ha anche collaborato con tre coordinatori nazionali, il primo fu Francesco Lunardini cui seguì Giulio Mauri ed ora Albino TeobaldiIntervista del 2014.
Chissà quali saranno le prossime idee…
Marco oggi
Marco da ragazzino
Ovviamente scherziamo, qui è ritratto Lorenzo, il più giovane dei figli di Marco.
Bell’articolo….e un grandissimo Marco Speroniiiiiiii!
Complimeni x larticoolo e la nuova veste grafica del sito.
Grande Cri
Complimenti Marco, sempre sul pezzo!!! Anche a Patrizia ed ai tuoi collaboratori, soprattutto nei momenti di pausa…
Quanta passione si percepisce in queste parole….ciao Marco