Il controcorrente.Intervista a Giacomo Brunisso Campione Europeo 2023
2 Novembre 2023Le passioni, si sa, molte volte vengono trasmesse dai genitori, o da qualche parente, e, anche nel caso della moto, la maggior parte dei praticanti fin da piccolo ha subito il fascino delle due ruote.
Una molla che è scattata anche al protagonista di questa intervista che, dopo aver osservato con curiosità la moto di papà, ha continuato ad approfondire l’argomento, consumando videocassette e DVD che ritraevano i piloti in azione.
Una grande soddisfazione per papà Luca, appassionato di enduro, che si dilettava, oltre che con gli amici, anche in gara e che lo portò a regalare al figlio la prima moto a soli tre anni.
Ed è così che la scelta cadde su una minimoto da trial, un mezzo leggero e che, grazie anche al piano seduta basso, permetteva a Giacomo di posare i piedi a terra con maggior facilità.
Una soluzione che avrebbe aiutato ad acquisire una base tecnica che si sarebbe rivelata utile per poi guidare le moto più grandi.
Un amore nato in tenera età che a distanza di quindici anni non è per nulla scalfito.
Giacomo Brunisso è un neo diciottenne (15 Settembre 2005) di Pagnacco, un paese in provincia di Udine, che lo scorso agosto ha conquistato il titolo europeo nella classe Junior Cup, cogliendo quattro successi in sei tappe.
Una scelta quella di prendere il via nel torneo continentale che lo stesso pilota ci ha descritto:
“Ad inizio anno l’obbiettivo era quello di fare bene nell’europeo, anche perché nel 2022 avevo preso parte alla prova italiana giungendo secondo.
Sapevo che la Junior era una categoria dove potevo togliermi delle soddisfazioni, anche se la vittoria non era scontata; infatti, ogni anno partecipano nuovi piloti molto forti.
Con il doppio successo in Italia ho acquisito un bel vantaggio e, dopo un secondo posto nella prima giornata del Gp di Norvegia, ho vinto la domenica, poi nella successiva prova svedese ho conquistato il titolo con una giornata d’anticipo.”
Un titolo che hai conquistato guidando una moto italiana.
“Da qualche anno corro con la Beta e dal 2022 sono supportato dal Team Locca, oltre a far parte del progetto Talenti Azzurri della FMI.”
Cosa deve avere la tua moto?
“Guido una Beta Evo 300cc in versione Factory Piloti, un modello che adotta soluzioni studiate dalla casa madre per chi corre; inoltre, con il Team abbiamo lavorato sulla frizione, adottando un modello speciale che offre maggiori performance e durata nel tempo.
Poi, quando devo fare qualche intervento di manutenzione straordinaria e sono a casa vengo aiutato da Daniele Grion.”
Non è facile partecipare agli allenamenti FMI visto che abiti in Friuli.
“Sì!
Infatti in settimana mi alleno con mio papà, mentre nei weekend e quando vengono organizzati gli allenamenti federali vi partecipo.
Facciamo un salto indietro.Hai cominciato a divertirti con il trial a tre anni ma quando hai preso parte alla prima gara?
“Nel 2014 partecipai al Campionato Triveneto ed in quello successivo corsi la prima gara nel Campionato Italiano con una moto di 80cc.”
Festeggi dieci anni di carriera, un periodo nel quale hai raccolto molte soddisfazioni.
“Sì è vero!
Dopo aver chiuso al secondo posto sia nella Juniores C e B, nel 2019 ho vinto il titolo nella Minitrial A e due anni dopo quello nella TR3 125.”
Ma papà Luca non ti ha mai spinto a passare all’enduro?
“Con il tempo ho capito che questa era la mia strada, non mi stufo con il trial e fino a quando continuerò a crescere di livello praticherò questo bellissimo sport.
Poi mio papà mi ha sempre lasciato fare ciò che desideravo.”
Ma qualche giro lo avrai fatto?
“Sì, con l’enduro è capitato di uscire ed affrontare delle mulattiere con mio padre ed i suoi amici, ma si è trattato solo di scampagnate.”
Un percorso controcorrente di un ragazzo, figlio di un endurista, che nel trial ha raccolto successi ed ha ancora la possibilità di migliorare, correre e vincere per molti anni.