Aneddoti e curiosità del Trial.Un test molto particolare
4 Dicembre 2023I test rappresentano una normalità per i team.
Ore di studio, sviluppo e prove sul campo alla ricerca di quel dettaglio che aiuti a migliorare le prestazioni.
In ambito trial alcuni componenti sono ormai standardizzati ma, come sempre, sono frutto di test comparativi e tra questi anche il protagonista di questo racconto.
E’ una giornata di sole ed un team con i suoi due piloti è impegnato a provare delle lamelle.
Siamo a metà degli anni 90 e le moto da trial stanno conoscendo un grande sviluppo.
In poco tempo si è passati dal raffreddamento ad aria a quello ad acqua, il telaio può essere costruito anche in alluminio, le sospensioni iniziano ad essere dotate di registri esterni e la frizione ha abbandonato il comando a cavo in favore di quello idraulico.
Un momento dove c’è grande fermento ed ogni casa lancia idee, alcune estrose, come il forcellone monobraccio, una soluzione provata da molti che non supererà lo stadio prototipale.
Ma torniamo a quel test che si svolge in una location unica.
Il Team Gas Gas Italia, guidato da Claudio Favro, sta lavorando insieme ai piloti Donato Miglio e Joan Pons, per provare le lamelle Aktive sponsor tecnico della squadra.
Siamo vicino a Napoli e per rendere più facile il lavoro vi è anche la Polizia Locale che controlla il traffico… per evitare che i passanti rallentino l’attività…
Sì perché quel test si sta svolgendo su degli scogli che si affacciano sul mare!
Una situazione a dir poco surreale nella quale, oltre alle lamelle, si stanno svolgendo prove con un carburatore giapponese: il Keihin PWK 28.
Il carburatore a valvola piatta non era una novità, infatti, la Dellorto aveva creato un sistema per rendere quelli a valvola tonda, piatti.
Una soluzione impiegata sia dalla Aprilia (sulle moto ufficiali) che dalla Gas Gas Italia.
“Allora si utilizzava la benzina con piombo ed il getto minimo sul PWK era un 28 (oggi 48 con benzina verde)” racconta Joan Pons “ E quando arrivammo al mondiale quella soluzione era vista con scetticismo dalle altre squadre”.
“Ricordo ancora” prosegue Pons “Che quel giorno Donato, un pilota estremamente sensibile e perfezionista, provò moltissime soluzioni, mentre io non notavo così tanto le sfumature tra le varie soluzioni.”
E dopo tanti anni il Keihin è uno standard del trial.