Infotrial in visita alla TRRS
21 Dicembre 1999Nel recente viaggio in Spagna, per seguire e partecipare al Trial Costa Brava, abbiamo colto l’occasione per fare una visita alla fabbrica TRRS che ci ha permesso di vedere la produzione e scoprire i programmi futuri.
L’idea di creare una moto da trial che risponda al meglio in ogni condizione è ciò che desiderano i progettisti quando si trovano di fronte ad un foglio bianco.
Un momento, quello dell’inizio della progettazione, che in realtà è preceduto da un’analisi nella quale si osserva sempre ciò che propone il mercato per comprendere i pregi dei competitor.
Nel caso di TRRS tra i fondatori del marchio vi è anche Jordi Tarres primo pilota a fregiarsi di ben sette corone iridate.
Per il pilota catalano questo progetto non è stato in realtà il primo, infatti, Tarres lavorò anche con Jotagas.
Ed i fondatori di TRRS, facendo tesoro dell’esperienza del catalano, presero spunto dal telaio in alluminio, utilizzato con la Beta, ed il motore compatto della Gas Gas anche se con cambio a 5 rapporti.
Nel 2015 poi Adam Raga, pilota che Tarres aveva seguito quando era in Gas Gas, affrontò una stagione da privato, a seguito delle difficoltà della casa di Salt, ed in occasione del Trial delle Nazioni di Tarragona iniziò la collaborazione.
Un nuovo binomio che negli anni a seguire ha più volte conquistato vittorie e l’argento nel mondiale.
Entrata inizialmente in punta di piedi, la TRRS nel corso degli anni ha dovuto cambiare sede per poter rispondere alle richieste del mercato.
Il telaio della Kids dedicate ai bambini
E grazie a questi risultati la factory spagnola ha creato una gamma che oggi spazia dalle push bike elettriche, dedicate ai bambini, alla versione Gold, modello top di gamma ricca di particolari in carbonio, sospensioni replica di quelle ufficiali ed altre special parts.
Inoltre TRRS ha lanciato l’avviamento elettrico su una moto di serie, dapprima montandolo sul modello X Track e, successivamente, estendendolo anche alla gamma trial racing.
Da sinistra Maurizio Ferrari, Jordi Tarres, Alessandro Merlo e Marc Arano
Ed a guidarci nella visita sono stati Jordi Tarres e Marc Arano che ci hanno presentato l’azienda.
“TRRS è una piccola realtà che vede impiegate una ventina di persone.
La produzione prevista per il 2024 è di circa 1450 moto che vengono spedite in tutti i continenti.”
Inizia così la presentazione.
“Abbiamo una catena di montaggio dove possiamo allestire sia le versioni con avviamento elettrico che quelle dotate di avviamento a pedale.
Qui montiamo anche le X Track che vengono consegnate con il kit sella-serbatoio maggiorato ed a parte il serbatoio trial.
Attualmente la richiesta dell’avviamento elettrico è leggermente superiore a quella tradizionale ma si tratta di poche unità di differenza.
Una linea che viene alimentata da componenti premontati internamenti, come i motori, cuscinetti, sistemi di sospensione posteriore o che arrivano da fornitori esterni che vengono stoccati in scaffalature.
Le moto poi proseguono il loro percorso in catena fino al termine dove, prima di essere messe in cassa per essere spedite, si fa un check finale.”
Adiacente alla catena di montaggio è presente anche l’area dove prendono forma le minitrial elettriche studiate per i bambini.
Ed a pochi passi dalla produzione, separata da delle paratie, è presente il reparto corse.
Un’area dove vengono preparate le moto da gara ed allestiti i prototipi che vengono studiati, e disegnati, dapprima al pc prima di prendere forma ed essere montati sui mezzi test.
Ed alla domanda su quale saranno i progetti futuri di TRRS la risposta è stata:
“Stiamo lavorando ad altri progetti, tra i quali il motore con alimentazione ad iniezione elettronica, un nuovo modello e stiamo valutando anche una versione con propulsione elettrica.”
Diversi progetti che nei prossimi anni potrebbero andare ad ampliare la gamma TRRS che oggi conta mezzi per piloti di ogni età.
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